29 marzo 2015

Metalhead \m/

Dopo più di due anni finalmente torno ad avere un portatile con lo schermo funzionante! Computer nuovo, vita vecchia. Stay creepy!

Metalhead - Málmhaus
(Metallara)
Dall'Islanda.
Una perla rara per gli amanti del metallo. Con le note dei Megadeth in sottofondo (ma sono tante le citazioni delle band Heavy Metal storiche) la storia ci pone di fronte alla vita di Hera e alla sua difficoltà di superare un lutto.
Un prete metallaro - con tanto di Eddie (mascotte degli Iron Maiden) tatuato sulla spalla - saprà comunicare con lei. E lei con il testo di canzoni death metal scritte di suo pugno, cercherà di esprimere il suo dolore... o meglio, la sua rabbia.
Il finale del film è la parte che preferisco (ammetto di averla rivista decine di volte).
Ehm, l'autore ha un nome che è tutto un dire, Ragnar Bragason, vichingo docet.



Parlare di questo film non è semplice, soprattutto perché è tanto che non scrivo più e formulare un ragionamento analitico su questo tema (la morte, il lutto) in questo momento mi porterebbe a tirare fuori un cumulo di righe stropicciate e poco connesse tra loro. Non ho letto alcuna intervista dell'autore e non mi sono informato affatto sulla genesi di questa storia. Ho preso la pellicola per quello che è, per come l'ho percepita io, senza pormi troppe domande sulla qualità cinematografica (detto in un blog che si pone come primo obbiettivo l'essere un blog di cinema, è un controsenso) ma recependo ogni singolo fotogramma attraverso un filtro emotivo di immedesimazione totale con la protagonista. Se la storia rispecchi qualche episodio reale vissuto dell'autore, o del perché abbia scelto proprio il mondo del metallo pesante per raccontare le vicende di Hera, non lo so e non voglio saperlo, perché questa è una delle poche volte che mi è capitato di vedere una storia che sfrutti l'emarginazione della persona con una figura che non sia la solita stereotipata del metallaro, e questo mi è bastato.

regia 7 8
sceneggiatura 8
cast 8,5
- Heavy Metal everywhere;
- la madre e il padre di Hera che ballano Symphony of Destruction;
- bravissima l'attrice che impersona Hera, Thora Bjorg Helga
troppo personale, non riesco a trovare difetti

12 marzo 2015

Terry Pratchett (28 aprile 1948 – 12 marzo 2015)

Morty l'apprendista (1987)
Questa è la sala, vividamente rischiarata a lume di candela, dove sono custoditi i segnatempo: scaffali su scaffali di tozze clessidre, una per ogni persona vivente, la cui polvere finissima passa lentamente dal futuro al passato. Il fruscio dei granelli che scorrono risuona come il fragore del mare.
Colui che vi passeggia maestosamente con aria preoccupata è il proprietario della sala. Il suo nome è Morte.

Tuttavia, non è una Morte qualsiasi. È Morte, la cui specifica sfera di operazioni è... Be', in verità non è affatto una sfera, ma è il Mondo Disco che è piatto e sta appoggiato sulla schiena di quattro elefanti giganti che si trovano in piedi sul guscio dell'enorme tartaruga spaziale Grande A'Tuin ed è circondato da una cascata che riversa le sue acque all'infinito nello spazio.

Gli scienziati hanno calcolato che le reali probabilità di esistenza di una cosa effettivamente assurda come questa siano una su un miliardo.
I maghi, invece, hanno calcolato che le probabilità stimate una su un miliardo si avverano nove volte su dieci.


Terry Pratchett